LA STORIA
Per offrire una profonda istruzione cristiana a bambini e adolescenti, anche in vista di un orientamento vocazionale, istituì accanto al seminario un convitto vescovile con corsi di scuole elementari e ginnasiali.
Non contento di tutto questo maturò contemporaneamente il progetto di affidare a un gruppo di suore la cura assistenziale del seminario, relativa a diversi servizi, quali la dispensa, la cucina, il guardaroba.
Dapprima pensò di rivolgersi ad alcuni Istituti religiosi della Liguria, ma senza successo. A questo punto rimase famosa una sua chiara e drastica affermazione: “Me le formerò io le suore che mi vadano bene!”, vero e proprio preludio del disegno di fondare la Congregazione delle Suore di Santa Marta.
Fu così che il 15 ottobre 1878, dopo aver trovato in diversi paesi della diocesi alcune giovani, segnalate dai parroci, disposte a seguirlo, le accolse provvisoriamente in un’ala del seminario, provvedendo personalmente alla loro formazione e assegnando loro un primo abbozzo di Regole di vita affinché incominciassero a osservarle in modo sperimentale.
Volle poi che esse assumessero il nome di Suore di Santa Marta adducendo queste precise motivazioni: “La beata sorella di Lazzaro e di Maria, santa Marta, ebbe non solamente la somma ventura di accogliere nella sua casa, in Betania, il divin Redentore, ma quella altresì, del tutto propria di lei, di adoperarsi con le sue mani a servire Gesù e a preparargli nell’umile ufficio casalingo ogni cosa necessaria alla vita. Perciò Marta sarà in ogni tempo il tipo perfetto e l’esemplare di quelle anime che, poste da Dio nella più umile condizione, trovano in essa mezzo acconcio ed eccitamento molto opportuno alla pratica di virtù, tanto più sublimi e tanto più care a Dio quanto più umili in se stesse e nascoste agli occhi degli uomini”.